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giovedì 25 settembre 2014

Il Ruanda oggi: la sfida della ricostruzione nella mostra “cross media” firmata Cossu-Lafontaine

Come si può riprendere a vivere una vita apparentemente normale quando sai che il tuo vicino di casa ha ucciso la tua intera famiglia a colpi di machete e tu sei scampato per miracolo alla sua furia omicida? Come si rimargina la ferita collettiva di un popolo che ha visto massacrare quasi 1.000.000 di persone nell’arco di tre mesi? Eppure, a vent’anni dal genocidio, il Ruanda oggi appare come una società in fermento, lanciata verso lo sviluppo economico più di qualsiasi altro stato africano, in cui l’attuale governo proibisce la distinzione tra hutu e tutsi (che nel precedente regime doveva addirittura essere specificata sulla carta d’identità), e chiama i suoi cittadini semplicemente ruandesi. E di genocidio, è praticamente proibito parlare.
Cercare di capire cosa sia veramente la società ruandese oggi: questa l’idea alla base del progetto del giornalista-documentarista Giordano Cossu e del fotografo Arno Lafontaine che tra agosto 2013 e febbraio 2014 hanno girato soprattutto il Ruanda rurale.....continua a leggere qui