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martedì 12 luglio 2016

Gomorra 2: la discesa nel baratro del Male


E anche queste dodici puntate non hanno deluso l’ormai vasto pubblico di fan e anzi, sono state, per certi aspetti, superiori alle aspettative, tanto da trasformare la serie targata Sky in un vero e proprio fenomeno di culto, con gli attori protagonisti trasformati nei divi del momento e contesi tra Fiorello, Cattelan, Bignardi…

Pare sia la serie italiana Sky più vista in assoluto e paragonabile, per successo, soltanto ai prodotti seriali cult americani.

Qualcosa vorrà dire. Tanto per cominciare, Gomorra 2 mantiene intatta la qualità di ambientazioni, fotografia, dialoghi, recitazione e ottimo lavoro di squadra, con approfondimento maggiore delle torbide psicologie di personaggi “malati”, dove ogni puntata, curata ciascuna da un diverso regista, diventa una microstoria nella storia (prezioso lo sguardo femminile della Comencini nell’eterna schermaglia suocera-nuora, che qui si tinge di tinte fosche e drammatiche).

Ci troviamo di fronte a personaggi interessanti in quanto complessi e combattuti, mossi da passioni assolute, per quanto negative, non monolitici ma capaci di un’evoluzione, in un disvelamento delle dinamiche universali del Male che vanno, ancora una volta, ben oltre l’ambientazione camorristica.

Ed ecco allora lo splendido Marco Palvetti-Salvatore Conte, che da fredda e lucida pantera finalmente mostra le proprie debolezze di uomo, l’amore per un transessuale, inammissibile nella cultura machista della camorra, con conseguente senso di colpa e l’autoflagellazione nella processione.

Genny si è definitivamente lasciato alle spalle il bamboccione che era, ed è combattuto tra l’amore per l’opprimente padre padrone (destinato a perdere perché incapace di cambiare) e l’appartenenza alla famiglia, contrapposti alla voglia di dimostrare il proprio valore ed emergere. Ugualmente complessi e contraddittori i personaggi minori, come “O principe”, da una parte killer spietato e uomo d’affari privo di qualsiasi etica, dall’altra generoso nel fare doni ai bambini dei quartieri disagiati, forse in un ideale risarcimento della propria infanzia, che immaginiamo povera ed amara…. Un’anima buona in una testa matta, come dice la sua compagna Azmera.

Interessante evoluzione anche per Ciro di Marzio che dopo un’escalation di crudeltà inenarrabili, lascia trapelare, forse, un barlume di coscienza e rimorso quando si rivela stanco di uccidere perché i morti che ha ammazzato “lo vengono a cercare di notte, urlando”. Insomma, forse non c’è possibilità di redenzione per chi inizia la discesa nel baratro del Male, ma certo l’animo umano è un pozzo senza fondo, insondabile ed enigmatico, e, a volte, anche le belve più crudeli sono, in fondo, esseri umani.

E allora avanti, verso Gomorra 3 che, ormai sembra certo, ci sarà. Le riprese dovrebbero iniziare a fine anno e le 12 nuove puntate potrebbero essere trasmesse da Sky, ragionevolmente, nella primavera del 2017. Le poche indiscrezioni per adesso vedono Stefano Sollima uscire dal team, l’ambientazione spostarsi nel cuore di Napoli, l’azione ruotare principalmente tra i nemici–amici Ciro e Genny, ma non solo. I personaggi di Malamore e Patrizia, quindi la vecchia guardia, avranno un ruolo, anche se non sappiamo ancora quale. Scianel tornerà alla ribalta, probabilmente più assetata di vendetta che mai. Anche il suocero tradito da Genny pare avrà un peso nel nuovo intreccio. Che questa volta gli autori abbiano pensato ad un finale chiuso? O dovremo aspettarci una fiction interminabile in stile Beautiful? Chi vivrà (è proprio il caso di dirlo), vedrà….