Post più popolari

lunedì 26 maggio 2014

“Splendore”: quell’attimo di rivelazione in cui tutto è possibile

foto da web
Margaret Mazzantini ha ormai abituato il lettore al suo sguardo penetrante che indaga i sentimenti in profondità, ad uno stile ricercato, intriso di lirismo e a tratti molto crudo. Ritroviamo questi elementi anche nella sua ultima fatica “Splendore”, edito da Mondadori nel 2013. La storia di un amore iniziato ai tempi del liceo tra Guido, voce narrante, e Costantino, due ragazzi romani, diversi per estrazione sociale (Guido proveniente da una famiglia borghese, Costantino figlio del portinaio), ma apparentemente accomunati dalla ricerca della propria identità, anche sessuale. Il romanzo segue la loro relazione tormentata, lunga una vita, costellata da separazioni per inseguire diversi destini- Guido professore di arte a Londra, Costantino ristoratore in Italia, entrambi sposati- ma con costanti e clandestini ricongiungimenti fino ad una svolta drammatica che accompagna il lettore verso un finale amaro. A parte la presenza forse di qualche stereotipo nell’intreccio, la Mazzantini riesce a conferire spessore tramite una profonda indagine psicologica. La scoperta della propria identità e la conoscenza di se stessi passa sempre attraverso il dolore: ci troviamo di fronte a personaggi provati, battagliati, ma che nonostante tutto non rinunciano ad amare, anche se non riescono a trovare appieno il coraggio di essere se stessi. Il conflitto è soprattutto tra il personaggio e se stesso, più che tra il personaggio e la società; il problema di una presunta diversità è prima di tutto un problema di accettazione della stessa da parte dell’individuo. Lo splendore sono quei rari momenti di verità in cui i protagonisti riescono ad essere autentici, è l’adolescenza con le sue amicizie così vere, perché in quella dolorosa età dell’oro la vita non ci ha ancora irrigiditi con le sue sovrastrutture ed è più facile trovarsi. E’ lo splendore dei 30 anni, in quel preciso momento in cui ci si sente padroni della propria vita e tutto sembra ancora possibile, o quello dei 40, quando non ci si sente più così giovani e invincibili ma a tratti la saggezza di un vissuto doloroso ci illumina e ci da la forza di fare scelte coraggiose. In definitiva, lo splendore si manifesta, a sprazzi, in varie stagioni della vita: è quell’attimo in cui la verità si rivela, troviamo il coraggio di essere noi stessi a dispetto delle aspettative altrui e riusciamo a vivere in pienezza. Ma sono solo attimi di felicità, che nel libro spesso coincidono con momenti di perfetta fusione con la natura, con il mare, soprattutto (contrapposto all’ambiente costruito delle città, Londra e Roma, dove i protagonisti accettano di vivere dietro alle coperture imposte dalle regole sociali, in nome del quieto vivere). Il fluire della vita poi inesorabilmente riprende inghiottendo questi attimi di rivelazione e di splendore per ricacciare i protagonisti nell’amarezza e nella sconfitta.